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Cos’è la fecondazione eterologa: le fasi dell’ovodonazione
La fecondazione eterologa con ovodonazione è una tecnica di fecondazione assistita che permette alle coppie di ottenere una gravidanza grazie alla donazione di ovociti da parte di una donna esterna alla coppia.
Vengono indirizzate alla fecondazione eterologa con ovodonazione le coppie in cui la partner femminile presenti un problema di infertilità tale da non consentire una fecondazione omologa. Si tratta quindi di casi in cui la donna in età riproduttiva avanzata o con pregressi fallimenti di procreazione assistita omologa o affetta da patologie genetiche, menopausa precoce, poliabortività, ecc, non avrebbe altro modo di realizzare il sogno di portare avanti una gravidanza e diventare finalmente mamma.
Fecondazione eterologa: tempi e modi di realizzazione del percorso dell’ovodonazione
Presso il Centro Clinico San Carlo di Torino non ci sono liste d’attesa e, in media, si può stimare la conclusione del percorso di fecondazione eterologa con l’embryo-transfer in 2-3 mesi.
Tale periodo è indicativo e molto dipende dalla necessità di più tempo per la ricerca di una donatrice compatibile, ad esempio, in caso di gruppi sanguigni non particolarmente diffusi, ma anche dall’eventuale programmazione di ulteriori approfondimenti diagnostici sulla coppia ricevente o sulla donatrice per il corretto matching.
L’intero percorso di fecondazione eterologa con ovodonazione viene facilmente gestito anche dalle pazienti lontane: la continua assistenza offerta dal team del Centro Clinico San Carlo di Torino consente di monitorare efficacemente le donne in trattamento anche a distanza. Sono infatti soltanto 3 gli incontri indispensabili: firma consenso informato e raccolta caratteristiche fenotipiche, scongelamento e fertilizzazione ovociti, embryo-transfer.
Fecondazione eterologa: come si avvia il percorso dell’ovodonazione
Le coppie che si sottopongono ad un ciclo di fecondazione eterologa con ovodonazione vengono accompagnate in un percorso fatto essenzialmente da 5 step principali:
- raccolta delle caratteristiche fenotipiche e ricerca della donatrice compatibile
- esecuzione dei test di screening obbligatori per accedere ad una procreazione assistita eterologa
- preparazione dell’endometrio all’embryo-transfer: eventuale terapia e monitoraggio endometriale
- svitrificazione e fertilizzazione degli ovociti provenienti da donazione
- coltura embrionaria in laboratorio ed embryo-transfer
Definito il quadro clinico della coppia ed effettuati tutti gli approfondimenti diagnostici che lo specialista avrà ritenuto necessari per il caso specifico, si avvia la ricerca di una donatrice compatibile.
Essendo le donazioni di gameti anonime, non sarà possibile per la coppia venire a conoscenza dell’identità della donatrice (e viceversa), ma è garantita la selezione di donatori con caratteristiche il più possibile compatibili con la coppia. Più precisamente, le caratteristiche dei riceventi a cui ci si attiene per la selezione della donatrice per il matching fenotipico sono:
-altezza, peso
-razza e colore della pelle
-colore degli occhi
-colore e tipo di capelli
-gruppo sanguigno e fattore Rh
-scanner facciale. È stato recentemente aggiunto un ulteriore parametro per la ricerca di donatrici il più somiglianti possibile alle riceventi: si tratta di una foto del volto della donna ricevente da cui si ricavano le proporzioni delle ossa del cranio, con lo scopo di selezionare in modo ancora più accurato la migliore donatrice per lei.
Fecondazione eterologa: test di screening per la fecondazione assistita con ovodonazione
Le donatrici, sottoposte a screening accuratissimi, eseguono tutta una serie di indagini cliniche che servono a garantirne l’idoneità alla donazione di ovociti e ad escludere che siano portatrici di patologie importanti che potrebbero avere effetti negativi sulla salute del neonato.
Allo stesso modo, anche la coppia ricevente che si appresta ad eseguire una fecondazione eterologa con ovodonazione deve sottoporsi ad alcuni esami prima di procedere con la procreazione assistita.
Per la partner femminile:
- esami sierologici (HIV, HBsAg, HBcAb, HCV, TPHA-VDRL)
- esami ematochimici: emocromo, glicemia, creatinina, transaminasi, bilirubina
- esami coagulazione: PT, PTT, antitrombina III
- esami tiroide: TSH ed eventualmente FT3, FT4, AbTPO, AbTG
- elettroforesi emoglobina per l’anemia mediterranea
- G6PDH per il favismo
- vitamina D
- elettrocardiogramma
- ecografia mammaria e/o mammografia bilaterale
- pap-test e HPV-test
- tampone vaginale completo con ricerca di Neisseria Gonorreae, Micoplasma H., Ureaplasma U., Chlamidya T.
Per il partner maschile:
- esami sierologici (HIV, HBsAg, HBcAb, HCV, TPHA-VDRL)
- esami ematochimici: emocromo, glicemia, creatinina, transaminasi
- elettroforesi emoglobina per l’anemia mediterranea
- G6PDH per il favismo
- esami genetici: cariotipo, fibrosi cistica
- spermiocoltura completa con ricerca di Neisseria Gonorreae, Micoplasma H., Ureaplasma U., Chlamidya T.
Fecondazione eterologa: preparazione dell’endometrio all’embryo-transfer
Elemento fondamentale per la riuscita di un ciclo di fecondazione eterologa con ovodonazione è la presenza di un endometrio trilineare con uno spessore adeguato, una qualità biologica ed una recettività tali da consentire il corretto impianto embrionario.
È possibile programmare l’embryo-transfer in due modi:
-su ciclo spontaneo, ossia senza l’ausilio di una terapia di supporto, ma semplicemente monitorando l’endometrio del ciclo naturale della donna
-con una terapia di preparazione dell’endometrio, basata essenzialmente sull’assunzione di estrogeni (per lo più per via orale) e di progesterone (per via vaginale). Si tratta quindi di un trattamento semplice e non invasivo che la donna inizia all’arrivo del ciclo mestruale (o in amenorrea per le donne che non hanno mestruazioni) ed i cui effetti verranno monitorati con un paio di controlli ecografici attorno al 10° e al 15° giorno del ciclo.
Quando l’endometrio avrà raggiunto uno spessore soddisfacente, si potrà programmare lo scongelamento e la fertilizzazione degli ovociti.
Fecondazione eterologa: svitrificazione e fertilizzazione degli ovociti provenienti da donazione
Gli ovociti attualmente destinati a fecondazione eterologa con ovodonazione sono ovociti vitrificati e provenienti da:
-donne che hanno effettuato in passato cicli di fecondazione assistita omologa crioconservando ovociti soprannumerari e che decidono di donare in modo altruistico e anonimo i propri gameti avendo già avuto gravidanze
-donne che afferiscono ad una banca di gameti con lo scopo di effettuare una donazione volontaria di ovociti
Nel giorno stabilito per lo scongelamento e la fertilizzazione degli ovociti, il partner maschile effettua la raccolta di un campione di liquido seminale con una astinenza da eiaculazioni di 3-5 giorni.
Il liquido seminale viene sottoposto in laboratorio ad una procedura di capacitazione che permette di concentrare gli spermatozoi e e potenziare la capacità fecondante degli spermatozoi.
Gli ovociti precedentemente svitrificati vengono a questo punto inseminati ciascuno con un singolo spermatozoo mediante ICSI fisiologica (PICSI): nel nostro laboratorio si pratica da anni la selezione naturale degli spermatozoi con acido ialuronico, che è a tutti gli effetti ciò che avviene in una fecondazione naturale sulla superficie dell’ovocita all’arrivo degli spermatozoi.
Ciò consente una migliore selezione degli spermatozoi maturi e quindi con maggiore potere fecondante.
Fecondazione eterologa :coltura embrionaria in laboratorio ed embryo-transfer
Il giorno successivo alla ICSI si verifica l’avvenuta fertilizzazione degli ovociti inseminati: la presenza di 2 pronuclei segnala la riuscita fusione dei nuclei dei due gameti.
Nei giorni seguenti si monitora lo sviluppo embrionario e si programma l’embryo-transfer, che può avvenire da 2 a 5 giorni dopo la fertilizzazione ovocitaria. Si trasferiscono in utero 1-2 embrioni e si procede alla crioconservazione di quelli sovrannumerari per eventuali transfer successivi, anche in previsione di una seconda gravidanza.
L’embryo-transfer è una procedura semplice che non comporta nessun dolore né fastidio per la donna. Gli embrioni vengono depositati all’interno dell’utero mediante un catetere sottilissimo sotto guida ecografica: il procedimento ha una durata di pochi minuti, non richiede anestesia e la donna viene dimessa dopo circa un’ora con le indicazioni relative alla terapia di supporto che dovrà continuare a seguire nei giorni successivi.
Dopo circa 12-14 giorni, il dosaggio ematico del beta-hcg ci dirà se la gravidanza è iniziata. Con un beta-hcg positivo e che aumenta regolarmente nel tempo, si programma una ecografia di controllo dopo circa un mese dall’embryo-transfer: l’evidenza ecografica di almeno una camera ovulare contentente un embrione con battito cardiaco presente sarà il primo passo del meraviglioso viaggio della gravidanza.
Fecondazione eterologa: probabilità di successo
La probabilità di successo di una fecondazione eterologa con ovodonazione è più elevata rispetto alla fecondazione omologa, poiché vengono impiegati ovociti donati da donne molto giovani che non presentano problemi di infertilità e che, anzi, molto spesso hanno una fertilità provata da precedenti gravidanze.
Trattandosi di una procedura di fecondazione assistita, si mantiene il pieno controllo di tutte le tappe della procreazione fino al momento dell’embryo-transfer: a quel punto la riuscita di una fecondazione assistita omologa e, allo stesso modo, di una fecondazione eterologa, dipende da una fitta rete di interazioni tra l’embrione e l’utero materno.
I risultati presentati dal Centro Clinico San Carlo di Torino nel registro PMA dell’Istituto Superiore di Sanità parlano di un numero di donne che riescono a realizzare il sogno di maternità in continuo aumento.
Il riscontro che vale più di tanti numeri è quello che ci arriva dai numerosi neogenitori che condividono con noi i sorrisi dei bellissimi bambini che, senza la fecondazione eterologa, non sarebbero mai nati.