Articolo su Donna Moderna del 8/4/2005: “FORSE NON LO SAI, MA E’ VESTIBOLITE”
FORSE NON LO SAI, MA E’ VESTIBOLITE
Di Cinzia Testa
Irritazione e dolore durante i rapporti: sono i sintomi di un’infiammazione intima poco nota, ma molto diffusa. I medici ti spiegano come scoprirla.
Facendo sport può capitare di dare la colpa di un’irritazione intima al continuo sfregamento di una tuta stretta alle troppe ore in bici. Invece potrebbe essere vestibolite, cioè l’infiammazione cronica della parte posteriore dell’apertura della vagina.
Il disturbo fino a ieri era sottovalutato o confuso con la vaginite anche dai medici. Oggi viene diagnosticato al 12 per cento dalle donne in età fertile che si rivolgono a un ambulatorio ginecologo. Spesso, però, con un ritardo anche di quattro anni rispetto alla comparsa dei primi sintomi. Ecco allora tutto quello che dovete sapere per non sbagliarvi.
Occhio ai segnali
“Tre sono i sintomi sempre presenti: il dolore all’ingresso della vagina, cioè del vestibolo; la presenza di eritema e una forte irritazione con arrossamento e bruciore; il fastidio intenso durante la penetrazione che spesso impedisce di fare l’amore”.
A scatenare quest’infiammazione è nel 60% dei casi una malattia infettiva, soprattutto la candida e la clamidia. “Se viene curata male, si ripresenta rendendo la zona più sensibile alle irritazioni e al dolore che poi diventa cronico” aggiunge Giovanni Menaldo, ginecologo. E le altre cause? “sicuramente concorrono certe abitudini sbagliate” dice il ginecologo. “L’uso frequente di detergenti intimi che cambiano il pH vaginale. Oppure di salvaslip e biancheria sintetica che possono scatenare reazioni allergiche, stimolare la produzione delle fibre nervose e rendere più acuta la percezione del dolore”. Non è tutto: studi recenti hanno dimostrato che talora a provocare la vestibolite è un problema “mecanico”: uno stato continuo di contrazione del muscolo elevatore dell’ano che chiude in basso la vagine. “Questo irrigidimento, in genere presente dalla nascita” “causa anche una contrattura di altri muscoli vicini, in particolare quelli del vestibolo”.
La visita si svolge così
Se avete tutti questi sintomi dovete andare dal ginecologo per farvi visitare. “E’ per dare allo specialista le informazioni importanti che riguardano il vostro stile di vita”. “E’ utile annotare i precedenti disturbi o infezioni ai genitali, ma anche i fastidi apparentemente banali, ma preziosi per la diagnosi. Per esempio, la difficoltà a inserire i tamponi interni: se è sempre stato così, fin dall’adolescenza, è un segnale di iper reattività al muscolo dell’ano”. All’esperto va detto se avete perdite di consistenza densa e di cattivo odore, e se sono accompagnate da bruciore: può trattarsi di un’infezione mai risolta. Durante la visita, lo specialista effettua prima una valutazione del pH vaginale con una striscia reattiva: a seconda del colore che assume, si può stabilire se è nella norma o alterato. Poi esegue il tampone, un esame semplice simile al pap-test. Il campione di mucosa prelevato con una palettina viene analizzato per verificare che cosa ha scatenato l’infezione.
La terapia anche per lui
Quando la vestibolite è causata da candida o clamidia, il medico, in genere, prescrive una terapia a base di farmaci che bisogna prendere anche per sei mesi. La stessa cosa va fatta anche dal partner ma solo per trenta giorni. “Se la causa è il muscolo dell’ano troppo reattivo, la soluzione più indicata sarà una riabilitazione a base di facili esercizi di contrazione e di rilassamento”. Vengono inoltre prescritte cure che aiutano a risolvere gli altri disturbi provocati dalla vestibolite. “Se c’è secchezza vaginale accompagnata da dolore durante i rapporti, bisogna applicare internamente una crema a base di estrogeni un paio di volte al giorno. Se lo specialista riscontra anche uno stato di ansia o depressione, legato al fatto di non riuscire ad avere una vita sessuale soddisfacente, consiglierà di prendere per qualche mese un farmaco che aiuta a ritrovare il benessere psichico.